Nella maggior parte dei casi, appena si apre un SR a vmware come prima cosa chiedono per analizzarli diversi tipi di log.
A questo punto per velocizzare la comunicazione, prima di aprire SR reperiamo i log.
Prima quelli del Vrtual Center.
Collegarsi al VC con il VI client e cliccare su File ----> Export -----> Export diagnostic data quindi flaggare la casella per includere le info del vc.
Qualora ci fossero anche dei problemi di una o più virtual machines andiamo tramite putty sulla macchina esx dove risiede la vm e digitiamo(io l'ho fatto nella directory tmp):
vm-support -s
Questo comando esegue la snapshot delle performance
vm-support -x
Questo comando mostra gli id delle macchine virtuali (ci serviranno per il prossimo comando)
vm-support -X idmacchinacheciinteressa
Il risultato saranno dei file compressi che potremmo uploadare a vmware.
sabato 17 gennaio 2009
venerdì 19 dicembre 2008
Operation failed since another task is in progress
Questo errore appare quando si cerca di fare un'operazione (ad esempio shutdown delle vm, vmotion..etc) indicando all'utente che sarà possibile effettuare l'operazione alla fine degli altri task(anche se in realtà a video non risultano altri task in progress!!!).
Per risolvere questo fastidiosissimo problema occorre restartare il servizio virtual center sia sul server che sul host...
Procedere come segue:
1) Chiudere qualsiasi istanza VI client
2) Andare sul server che ospita il virtual center e riavviare il servizio VMware virtualcenter server
3) Andare sul host che ospita la virtual machine e lanciare il seguente comando
service mgmt-vmware restart
Per risolvere questo fastidiosissimo problema occorre restartare il servizio virtual center sia sul server che sul host...
Procedere come segue:
1) Chiudere qualsiasi istanza VI client
2) Andare sul server che ospita il virtual center e riavviare il servizio VMware virtualcenter server
3) Andare sul host che ospita la virtual machine e lanciare il seguente comando
service mgmt-vmware restart
domenica 23 novembre 2008
Error: The request failed because the server name could not be resolved
Questo errore solitamente appare quando si sta scercando di abilitare il plugin del update manager.
La prima cosa da fare è verificare le impostazioni del DNS.
Qualora queste fossero corrette, non si può fare altro che disinstallare il plugin updatemanager(sul client ovviamente) e reinstallarlo.
Se non dovesse funzionare nemmeno così reinstallare sia il il VIC e il plugin.
La prima cosa da fare è verificare le impostazioni del DNS.
Qualora queste fossero corrette, non si può fare altro che disinstallare il plugin updatemanager(sul client ovviamente) e reinstallarlo.
Se non dovesse funzionare nemmeno così reinstallare sia il il VIC e il plugin.
Registrare macchine in stato orphan
Questo comando serve per registrare le macchine che risultano in stato orphan o che sono state backuppate in una partizione del ESX e che non si vedono con il client vmware sia se connesso su virtual center che sul ESX fisico.
Digitare il seguente comando
vmware-cmd -s register vmfs/volumes/nomestorage/directoryvirtualmachine/nomevirtualmachine.vmx
Restartare il servizio VC su esx
service mgmt-vmware restart
Questo servizio può essere restartato anche per far si di eliminare i file .lck che altrimenti sarebbero bloccati da altri processi.
Digitare il seguente comando
vmware-cmd -s register vmfs/volumes/nomestorage/directoryvirtualmachine/nomevirtualmachine.vmx
Restartare il servizio VC su esx
service mgmt-vmware restart
Questo servizio può essere restartato anche per far si di eliminare i file .lck che altrimenti sarebbero bloccati da altri processi.
Configurare Naviagent EMC
Aprire le porte del firewall
esxcfg-firewall -o 6389,tcp,in,naviagent
Qualora si volessero usare anche le navicli bisogna aprire anche la porta out
esxcfg-firewall -o 6389,tcp,out,naviagent
Scaricare la versione linux (dalla 26 in su) e scompattarla. Lanciare il seguente comando
./ESX_install.sh naviagentcli
Qualora dovesse dare problemi di permessi nonostante l’utente root
chmod 777 ESX_install.sh
chmod 777 naviagentcli.noarch.rpm
Dopodiché rispondere yes all’alla domanda di permesso di aperture porte del firewall dell’ ESX.
Se la macchina poi dovesse disporre di più nic, creare un file agentID.txt per assicurarsi che l’agent sia indirizzato sulla NIC giusta.
Il file deve essere messo nella directory / e deve contenere solo 2 righe: hostname e l’indirizzo ip
nomeserver.miodominio.it
172.16.4.24
Andare poi ad editare il file agent.config in /etc/Navisphere/agent.config e sotto user root aggiungere 2 utenti
user system@indirizzoipSPA
user system@indirizzoipSPB
A questo punto restartare l’ host con il comando reboot appena risalito restartare il servizio naviagent con:
service naviagent restart
esxcfg-firewall -o 6389,tcp,in,naviagent
Qualora si volessero usare anche le navicli bisogna aprire anche la porta out
esxcfg-firewall -o 6389,tcp,out,naviagent
Scaricare la versione linux (dalla 26 in su) e scompattarla. Lanciare il seguente comando
./ESX_install.sh naviagentcli
Qualora dovesse dare problemi di permessi nonostante l’utente root
chmod 777 ESX_install.sh
chmod 777 naviagentcli.noarch.rpm
Dopodiché rispondere yes all’alla domanda di permesso di aperture porte del firewall dell’ ESX.
Se la macchina poi dovesse disporre di più nic, creare un file agentID.txt per assicurarsi che l’agent sia indirizzato sulla NIC giusta.
Il file deve essere messo nella directory / e deve contenere solo 2 righe: hostname e l’indirizzo ip
nomeserver.miodominio.it
172.16.4.24
Andare poi ad editare il file agent.config in /etc/Navisphere/agent.config e sotto user root aggiungere 2 utenti
user system@indirizzoipSPA
user system@indirizzoipSPB
A questo punto restartare l’ host con il comando reboot appena risalito restartare il servizio naviagent con:
service naviagent restart
venerdì 21 novembre 2008
Configurare NTP setting sulla service console
La procedura seguente indica come configurare NTP nella service console.
I passi da seguire sono:
A. Configurare il corretto time zone nella service console
B. Configurare NTP daemon
C. Disabilitare il Firewall
D. Avviare NTP daemon
A. Configurare il corretto time zone nella service console
Se avete configurato correttamente il time zone durante la fase d'installazione del ESX potete saltare questo passaggio e andare direttamente al passo successivo.
Se non ne siete sicuri potete verificarlo controllando il contenuto del file /etc/sysconfig/clock. L'output dovrebbe essere simile a questo:
ZONE="Europe/Rome"
UTC=true
ARC=false
Qualora così fosse potete passare al passo successivo oppure procedere come segue.
Assegniamo il giusto time zone con il comando cp /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome /etc/localtime
Fatto questo verifichiamo che l'output sia come quello su menzionato e procediamo con il passo B.
B. Configurare NTP daemon
Bisogna inserire nel file di configurazione del NTP (/etc/ntp.conf) il nome del/dei server NTP
ad esempio:
**** I server in queste ultime 3 righe sono server NTP pubblici presi da http://www.pool.ntp.org/zone/it
Verificare poi se il contenuto del file /etc/conf/step-tickers(questo file è utilizzato dal programma ntpdate che sincronizza l'orario per la prima volta, ad esempio quando si fa partire il servizio ntpd)sia il seguente
mioserver.miodominio.it
1.it.pool.ntp.org
0.europe.pool.ntp.org
2.europe.pool.ntp.org
Qualora non lo fosse digitare i seguenti comandi
C. Disabilitare il Firewall
Aprire la porta del firewall del ESX in modo da poter contattare il server NTP (NB: se i server NTP sono esterni ricordarsi di aprire la porta TCP+UDP 123 sul firewall per potersi collegare all'esterno)
D.Avviare NTP daemon
Fare partire il daemon NTP e fare in modo che il servizio parta automaticamente quando il server viene riavviato
I passi da seguire sono:
A. Configurare il corretto time zone nella service console
B. Configurare NTP daemon
C. Disabilitare il Firewall
D. Avviare NTP daemon
A. Configurare il corretto time zone nella service console
Se avete configurato correttamente il time zone durante la fase d'installazione del ESX potete saltare questo passaggio e andare direttamente al passo successivo.
Se non ne siete sicuri potete verificarlo controllando il contenuto del file /etc/sysconfig/clock. L'output dovrebbe essere simile a questo:
ZONE="Europe/Rome"
UTC=true
ARC=false
Qualora così fosse potete passare al passo successivo oppure procedere come segue.
Assegniamo il giusto time zone con il comando cp /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome /etc/localtime
Fatto questo verifichiamo che l'output sia come quello su menzionato e procediamo con il passo B.
B. Configurare NTP daemon
Bisogna inserire nel file di configurazione del NTP (/etc/ntp.conf) il nome del/dei server NTP
ad esempio:
echo "server mioserver.miodominio.it" >> /etc/ntp.conf
echo "server 1.it.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
echo "server 0.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
echo "server 2.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
echo "server 1.it.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
echo "server 0.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
echo "server 2.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp.conf
**** I server in queste ultime 3 righe sono server NTP pubblici presi da http://www.pool.ntp.org/zone/it
Verificare poi se il contenuto del file /etc/conf/step-tickers(questo file è utilizzato dal programma ntpdate che sincronizza l'orario per la prima volta, ad esempio quando si fa partire il servizio ntpd)sia il seguente
mioserver.miodominio.it
1.it.pool.ntp.org
0.europe.pool.ntp.org
2.europe.pool.ntp.org
Qualora non lo fosse digitare i seguenti comandi
echo "mioserver.miodominio.it" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "1.it.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "0.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "2.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "1.it.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "0.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
echo "2.europe.pool.ntp.org" >> /etc/ntp/step-tickers
C. Disabilitare il Firewall
Aprire la porta del firewall del ESX in modo da poter contattare il server NTP (NB: se i server NTP sono esterni ricordarsi di aprire la porta TCP+UDP 123 sul firewall per potersi collegare all'esterno)
esxcfg-firewall -e ntpClient
D.Avviare NTP daemon
Fare partire il daemon NTP e fare in modo che il servizio parta automaticamente quando il server viene riavviato
service ntpd restart
chkconfig --level 345 ntpd on
chkconfig --level 345 ntpd on
giovedì 20 novembre 2008
ESX Host Currently Has No Management Network Redundancy Error
L'errore sopra citato si verifica dalla versione ESX 3.5 quando si attiva la funzione HA del cluster.
Questo accade se il cluster NON rileva la ridondanza della Service Console(una sola service console su una scheda fisica).
La soluzione è quella di creare una seconda service console su un altra scheda fisica.
Fare bene attenzione che le service console siano sulla stessa classe di indirizzi, altrimenti si incorrerà in un altro errore( spiegato in un altro post http://virtualpouo.blogspot.com/2008/11/incompatible-ha-network.html).
Example:
ESX1 :
Service Console: 172.16.0.1
Service Console 2: 172.16.0.3
ESX2 :
Service Console: 172.16.0.2
Service Console 2: 172.16.0.4
Questo accade se il cluster NON rileva la ridondanza della Service Console(una sola service console su una scheda fisica).
La soluzione è quella di creare una seconda service console su un altra scheda fisica.
Fare bene attenzione che le service console siano sulla stessa classe di indirizzi, altrimenti si incorrerà in un altro errore( spiegato in un altro post http://virtualpouo.blogspot.com/2008/11/incompatible-ha-network.html).
Example:
ESX1 :
Service Console: 172.16.0.1
Service Console 2: 172.16.0.3
ESX2 :
Service Console: 172.16.0.2
Service Console 2: 172.16.0.4
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